Progetto Amaranto
Per la socializzazione e la crescita relazionale delle persone sorde
La pianta dell’amaranto è considerata il simbolo dell’amicizia poiché il suo nome in greco antico significava “ciò che non appassisce”, proprio come i sentimenti che caratterizzano la vera amicizia
Il progetto Amaranto, “per la socializzazione e la crescita relazionale delle persone sorde”, è stato presentato al pubblico in data 21 marzo 2015 ed è stato co-finanziato dal Pio Istituto per i sordi e dal Centro Ireos. Si è proposto un percorso per giovani adulti sordi (italiani e stranieri) con diversi obiettivi: il sostegno dell’identità e della capacità di relazione, la prevenzione di aspetti patologici conseguenti all’isolamento sociale e alla mancata integrazione, lo sviluppo dell’autonomia personale, la valorizzazione delle relazioni familiari come base per il consolidamento delle relazioni tra pari e della cultura di provenienza della persona sorda straniera.
Il progetto nei primi due anni di attività ha previsto sia attività psicologiche di gruppo presso la sede del Centro Ireos, su tematiche relazionali e psicologiche e di sostegno all'autonomia, sia attività educative sul territorio milanese orientate a favorire la socializzazione, la conoscenza di sé e dell’altro, l’autonomia relazionale. Oltre a tali attività, il progetto ha previsto incontri periodici con le famiglie, così da rendere l’intervento coerente e partecipato e offrire un sostegno ai genitori nei momenti di bisogno.
Nel corso di questi due anni si è evidenziata una forte predilezione da parte del gruppo, per i giochi di matrice psicodrammatica. Utilizzando tecniche teatrali, attività di role playing e simboliche si è potuto far emergere e rielaborare a livello creativo dinamiche di gruppo non altrimenti esprimibili. I “giochi teatrali” sono stati senza dubbio lo strumento maggiormente utilizzato quest’anno per le attività di gruppo e, come emerso nei questionari di soddisfazione, il desiderio di acquisire tecniche e capacità in questa direzione è molto sentito da diversi utenti.
A fronte di questa esperienza positiva e del fatto che l’attività teatrale può essere un’esperienza molto formativa e rielaborativa sia di dinamiche personali che di dinamiche di gruppo, si è proposto per gli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 un “Laboratorio Teatrale” pensato ad hoc.
Il Laboratorio Teatrale è uno spazio fisico e mentale dove ci si allena a mettersi in gioco, rompendo schemi e resistenze, senza giudizio, senza competizione. Il “gioco teatrale”, infatti, permette – grazie al lavoro di supervisione del conduttore - di riconoscere ed esplicitare i propri vissuti, in un contesto collettivo. Ciò permette anche di “vedere” gli altri in modo diverso, sviluppando l’empatia, e di trovare spunti creativi per vivere diversamente i rapporti. Principi fondamentali del laboratorio teatrale sono l’ascolto di sé e dell’altro nel rispetto reciproco per permettere a ciascun partecipante di osservare l’altro ed esprimersi all’interno del gruppo, vivendo un’esperienza che consenta di scoprire le infinite possibilità di espressività ed immaginazione che sono presenti all’interno di tutti e che spesso, in particolare nelle persone disabili, sono negate o non riconosciute.
Il progetto nei primi due anni di attività ha previsto sia attività psicologiche di gruppo presso la sede del Centro Ireos, su tematiche relazionali e psicologiche e di sostegno all'autonomia, sia attività educative sul territorio milanese orientate a favorire la socializzazione, la conoscenza di sé e dell’altro, l’autonomia relazionale. Oltre a tali attività, il progetto ha previsto incontri periodici con le famiglie, così da rendere l’intervento coerente e partecipato e offrire un sostegno ai genitori nei momenti di bisogno.
Nel corso di questi due anni si è evidenziata una forte predilezione da parte del gruppo, per i giochi di matrice psicodrammatica. Utilizzando tecniche teatrali, attività di role playing e simboliche si è potuto far emergere e rielaborare a livello creativo dinamiche di gruppo non altrimenti esprimibili. I “giochi teatrali” sono stati senza dubbio lo strumento maggiormente utilizzato quest’anno per le attività di gruppo e, come emerso nei questionari di soddisfazione, il desiderio di acquisire tecniche e capacità in questa direzione è molto sentito da diversi utenti.
A fronte di questa esperienza positiva e del fatto che l’attività teatrale può essere un’esperienza molto formativa e rielaborativa sia di dinamiche personali che di dinamiche di gruppo, si è proposto per gli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 un “Laboratorio Teatrale” pensato ad hoc.
Il Laboratorio Teatrale è uno spazio fisico e mentale dove ci si allena a mettersi in gioco, rompendo schemi e resistenze, senza giudizio, senza competizione. Il “gioco teatrale”, infatti, permette – grazie al lavoro di supervisione del conduttore - di riconoscere ed esplicitare i propri vissuti, in un contesto collettivo. Ciò permette anche di “vedere” gli altri in modo diverso, sviluppando l’empatia, e di trovare spunti creativi per vivere diversamente i rapporti. Principi fondamentali del laboratorio teatrale sono l’ascolto di sé e dell’altro nel rispetto reciproco per permettere a ciascun partecipante di osservare l’altro ed esprimersi all’interno del gruppo, vivendo un’esperienza che consenta di scoprire le infinite possibilità di espressività ed immaginazione che sono presenti all’interno di tutti e che spesso, in particolare nelle persone disabili, sono negate o non riconosciute.
Il laboratorio si è svolto e si svolge attualmente presso il Cinema Teatro Delfino di piazza Carnelli 1 a Milano, che ha gratuitamente messo a disposizione i suoi spazi. Lo scorso giugno i giovani attori sordi hanno messo in scena il loro primo spettacolo "La congiura dei Cappuccetti Silenziosi"
Da ottobre 2019 grazie al contributo della FONDAZIONE AEM, del PIO ISTITUTO DEI SORDI di Milano si è realizzato un nuovo Laboratorio di Teatro che si è concluso a maggio con la rappresentazione dello spettacolo "LA TRIBU' DEI NASI ROSSI"